domenica 6 gennaio 2008




.... Lasciava quelle visioni magnifiche.

Quel paesaggio che era stata la sua vita,

fino ad oggi.

Un alito di vento, un ultimo brivido lungo la schiena.

Mentre lascia perdere lo sguardo verso quell'oceano con cui ha sempre giocato.

Il suo miglior compagni di giochi.

Nato da sempre con quelle spiagge isolate.

Perché l'Irlanda è un pò cosi. Rude & Solitaria.

Ma Lukas sapeva che doveva andarsene.

Ora definitivamente.

Nonno era morto. La terra ancora smossa.

Quel piccolo cimitero in collina.

Quella piccola lapide,

con la fotografia di suo nonno.

Sorridente.

E lo era sempre.

Lukas non ha mai visto suo nonno triste,

mai arrabbiato,

mai deluso o frustrato.

Lui amava la sua piccola villetta in mezzo ai boschi,

sulla scogliera, a picco su quell'oceano indomabile.

Nonno. L'unica persona rimasta della sua famiglia.

Troppo piccolo per ribellarsi, troppo grande per far finta di non capire.

Lukas si ferma ancora un attimo, guarda quelle vie su cui ha corso mille volte....

Quel paesaggio che ha sempre amato più di se stesso.

Ora lo aspetta Roma. Con i suoi grandi palazzi. E suo padre.

Lui che suo padre non l' ha mai visto.

Ma saputo della morte di nonno, è l'unica entità rimastagli.

Una lettera. Che stringe fra le mani, ancora.

Poche parole da una persona identificata come "padre" ma che non ha mai visto.

Poche parole che gli impongono di trasferirsi da lui.

Così è stato deciso.

E quella parole rimbalzano nella sua piccola mente.

Ma nessuno perchè a me a chiesto niente?



Lukas lo vedevo triste, indeciso,

quasi in un posto che non conoscevo.

Ero il suo amico più fidato,

erano gironi che andava li al cimitero,

a volte se il guardiano era fuori,

mi portava di nascosto dentro,

in caso contrario mi legava al cancelletto

anche se sapeva che non scappavo via

ma ero io, l'unico che gli era rimasto qui,

e quel gesto era per farmi capire

che non voleva perdere anche me.

Io, il suo cane,

quello che aveva corso con lui

che lo aveva accudito quando stava male,

e che non si era mai separato da lui.

Ora lo vedevo li,

indeciso su cosa fare.

Forse vuole abbandonarmi,

forse vuole andarsene.

…E un odore che su di lui non avevo mai sentito,

non capisco cosa sia;

in genere dal suo odore

capisco il suo stato d'animo ma questa volta no,

questa volta è solo con i suoi pensieri,

e anche se sono qui,

la sua mente è fuori sulla porta del mare,

in bilico, dove si decide se vivere o morire,

dove si decide qual'è la vita che conta di più.



Un momento.

Solo uno. Per decidere quanto valga la vita.

Una telefonata che giunge lontana ma in realtà vicina.

Un uomo. Venuto per accompagnarmi fino da mio padre.

Non si è neanche preoccupato di venirmi a prendere lui.

Ha mandato qualcun'altro...

Chiedo se posso portare Johnny,

il mio cane,

il mio migliore amico,

la mia vita.

Lo sguardo dell'uomo si fa cupo.

Risponde che è meglio lasciarlo qui.

nel suo ambiente.

Il mondo crolla.

Urla. Urla che aprono il cielo.

Se mio padre vuole me mi avrà solo con Johnny.

Questa è l'unica condizione possibile.

L'uomo si allontana velocemente.

Pochi secondi.

Scambi di frasi veloci.

Risponde che Johnny può venire con me.

Abbraccio il mio cagnolino.

Dolce & Ribelle.

Compagno di una vita che ora verrà modificata.

Radicalmente.

Ultimo sguardo all'oceano.

Porto Johnny con me, lo lascio correre in mezzo a quei sassi che ora non rivedrà più.

In mezzo a qui colori di acqua viva.

E io corro con lui...

Lontano...



Mi mettono una gabbia,

non so perché.

Mai successo, non ne vedo il motivo,

e poi mi chiudono in posto buio,

l'aria diventa irrespirabile.

Lukas non capisco dove sia finito,

mi ha lasciato qui solo,

rinchiuso in un posto che non conosco.

Poi qualcuno mi da qualcosa da mangiare,

ma poi il nulla.

Riapro gli occhi e sono in un giardino,

fa caldo qui e non si sente neanche l'odore del mare.

Vedo Lukas che corre verso di me e mi abbraccia,

poi mi fa il solito gioco della zampa,

e il come sempre sto al suo gioco.

La casa sembra bella,

ma manca il calore, quello dei sentimenti.

La casa è un insieme di cose,

senza sentimenti non è una casa,

ma un posto fatto da mura,

una prigione.

Guardo quella persona,

che non mi da fiducia.

Ringhio contro di lui,

Lukas mi trattiene,

ma....